PROPOSITO
CONNETTERSI CON IL BAMBINO INTERIORE
Sono molte le persone che sentono che la loro vita si é spenta, che la speranza si é sfumata, che giá non c’é posto nel mondo per l’innocenza. Le pressioni sociali che spingono a competere, apparire, accumulare o autoesigersi hanno creato un ritmo di vita accellerato, con preoccupazioni costanti. In mezzo a questa voragine é facile dimenticare che non siamo il personaggio, ma l’anima che ci abita dentro, e che é l’anima che dovrebbe guidare i nostri passi.
L’anima possiede qualitá come l’innocenza, l’allegria, la spontaneitá, la sensibilitá, l’onestá e la tenerezza. Tutte queste presenti nei bambini, da quando nascono a quando si mimetizzano con la societá in cui vivono, una cosa che succede intorno ai sette anni.
La barriera dei sette anni é quella che marca l’inizio della disconnessione con il bambino. Anche se alcuni arrivano a restare connessi con il cuore, sono molti quelli che si lasciano trasportare dalle credenze della societá che li circonda. É cosí che siamo cresciuti molti di noi adulti che oggi abitiamo la Terra: disconnessi dal cuore e, pertanto, dall’anima. Questo é il motivo che ha causato tanta confusione, tanto disorientamento e tanto dolore, in se stessi e negli altri.
L’anima conosce il cammino. Che senso ha vivere disconnessi da lei?
L’anima possiede le qualitá che ci fanno piú umani. Perché spegnerle?
Con questa meditazione andremo a connetterci con il bambino che siamo stati. La sua essenza permane nel nostro interiore. Andiamo ad ascoltare ció che ha da dirci, riscatteremo le sue capacitá, gli offriremo amore e, se c’é stato, saneremo il suo dolore.
Questo bambino é la versione piú pura dell’essere umano che io sono, il mio progetto iniziale, quello che la mia anima ideó prima di nascere. Per questo andiamo a riscattarlo, affinché vibri nel nostro interiore con tutta la sua forza, con tutta la sua brillantezza, affinché la sua sapienza innata, libera da credenze limitanti, guidi adesso i nostri passi.
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